mercoledì 6 settembre 2023

 

Ancarani, identità Romagnola


La Romagna riserva sempre ottime sorprese e le dolci colline che circondano Faenza, sono state una bella scoperta. Un paesaggio da togliere il fiato dove alberi da frutto, boschi e soprattutto vigneti, orlano un panorama dal sapore antico, storico, dove ogni elemento sembra adeguarsi perfettamente al passare del tempo. 

I molti borghi e casolari immersi nella campagna fanno da contorno alle molte attività presenti nella zona; una vita rurale cadenzata dall’alternarsi delle stagioni e dal ritmo inesorabile della natura.

In questo meraviglioso scenario, si trova l’azienda Ancarani, nata nel 1934 e situata in Loc. Santa Lucia nel comune di Faenza in provincia di Ravenna.

All’arrivo in cantina ci accoglie la vulcanica ed energica Rita, proprietaria e vera anima dell’azienda. Subito ci precisa che la zona è chiamata anche “Oriolo dei Fichi”. Infatti il territorio si estende attorno al borgo e all’antica Torre di Oriolo dei Fichi.

Durante la visita, Rita ci trasmette tutto il suo amore per questa terra e per i vini che produce; autentici, veri, schietti, dove ogni elemento rappresenta alla perfezione il territorio di provenienza a cui la stessa Rita, e tutta la sua famiglia, sono fortemente legati.

L’attenzione e il rispetto dell’ambiente, rappresentano le colonne portanti della filosofia aziendale unita a una forte passione per il lavoro svolto che ritroviamo in ogni bicchiere dei vini degustati.

Azienda a conduzione familiare, le vigne ricoprono un totale di 14 ettari per una produzione di circa 56.000 bottiglie. Anche la composizione del terreno non è omogenea. Infatti i vigneti sono coltivati su tre tipologie differenti; troviamo una parte costituita da argilla, una da sabbia e infine calcare.

Su questa varietà territoriale, si producono i tipici vitigni autoctoni locali soprattutto Sangiovese, Albana, Famoso, Centesimino e Trebbiano tutti rigorosamente vendemmiati a mano, e per alcune tipologie di vino, con la selezione dei migliori grappoli a più passaggi. 

La padrona di casa non si è davvero risparmiata, facendoci degustare tutti i vini prodotti dall’azienda. Difficile fare una scelta, ma seguendo il gusto del tutto personale, abbiamo selezionato queste vere e proprie chicche.


Santa Lusa DOCG 2021 14% (100% Albana bianco). Grazie alla vendemmia manuale con la selezione dei migliori grappoli raccolti a più passaggi nella prima metà di settembre, alla fermentazione sulle bucce e susseguente affinamento in vasche di cemento per almeno 10 mesi, con permanenza in bottiglia per almeno 6 mesi prima della messa in vendita, questo stupendo nettare si presenta di colore giallo dorato intenso, con leggeri riflessi ambrati. Il bouquet olfattivo è una vera esplosione di profumi. Fiori gialli, frutta a polpa gialla come la pesca matura e frutta tropicale dove è netto il sentore del frutto della passione. Sottili profumi di terziario si sprigionano se si ha la pazienza di far respirare il vino nel bicchiere. Alla beva stupisce per sapidità e mineralità. Morbido, avvolgente, dal carattere definito grazie anche alla sua tannicità ben percettibile. Chiusura leggermente amaricante per un gusto lungo e persistente. Vino equilibrato e dal grande fascino. Inutile dirvi che questa bottiglia sposa egregiamente i piatti del territorio come i cappelletti in brodo, però lo proverei anche con una bella tartare. Servitelo ad una temperatura non troppo fredda non più di 14/16°C

Andataeritorno Ravenna IGT bianco 2022 12,5% (50% “vitigno autoctono romagnolo che possiamo coltivare e vinificare, di cui dobbiamo dare tracciabilità e su cui paghiamo l’Erga Omnes, ma che per legge non possiamo indicare da nessuna parte”, 40% Famoso, 10% Trebbiano e Grechetto Gentile). Già il suo blend la dice lunga su questa bottiglia di vino. Dal colore decisamente giallo ambrato con venature dorate, i profumi sono delicati ed eleganti ma che non peccano di intensità e persistenza. Sentori di agrumato, salvia, e sottile balsamico, compongono questo ampio ventaglio aromatico. Sapore decisamente secco, dove acidità, sapidità e mineralità, sono gli elementi fondanti di questo vino. Un blend che si lascia piacevolmente bere, dalla buona struttura generale dove la tannicità è ben presente ma che garantisce una facilità di beva sorprendente. Vino Equilibrato. Tanti sono i piatti che potremmo abbinare con questa bottiglia. Dalla trota salmonata al forno ai classici tortellini in brodo, per passare all’arrosto di pollo. Ma per i miei gusti con il coniglio in bianco cotto al tegame con i classici aromi sarà imbattibile. Servitelo ad una temperatura non superiore ai 14°C per un bianco dal grande fascino. 

Centesimino Ravenna IGT 2021 14% (100% Centesimino). Dall’omonimo vitigno autoctono coltivato a Oriolo dei Fichi, nasce questo vino dal colore rosso rubino intenso, con leggeri riflessi granati. Profumi delicati e avvolgenti si sprigionano dal bicchiere. Frutta rossa, richiami di rosa, e leggere note speziate compongono la parte olfattiva che si lascia davvero apprezzare per la sua intensità. Alla beva il “Centesimino” si presenta fresco, sapido e leggermente minerale. Vino verticale, croccante, dalla buona la struttura generale, lascia la bocca pulita e ben equilibrata. Chiusura decisamente secca per un gusto lungo e persistente che non lascia dubbi sulla bontà di questa bottiglia. Non è stato facile scegliere un abbinamento. Dei molti esempi fatti durante la degustazione, tutti calzavano a pennello. Un vino versatile, che può essere bevuto a tutto pasto, con piatti rigorosamente di carne, dagli antipasti ai formaggi, passando per primi e secondi piatti. Personalmente preferirei piatti di cacciagione, ma lascio a voi libera scelta. Servitelo a 18°C, apprezzerete tutte le caratteristiche di questo vino. 

Filippo Franchini