Buongiorno
Marzio. Sono felice ed onorato di ospitarti in questa mia piccola rubrica. Personaggio
di indiscussa statura professionale e profondo conoscitore di vino e non solo.
La domanda di apertura che faccio a tutti i miei ospiti, chi è Marzio Berrugi?
Una persona attenta a ciò che lo circonda, curiosa sempre di nuove vie: poco incline alle consorterie, alle cordate , insofferente verso coloro che
si ritengono superiori e che tentano di imporre le loro verità appiccicose
spesso basate sul niente. Talvolta non riesco a dissimulare il mio compatimento
e vengo perciò escluso dalla schiera dei reggicoda. Ma non è un problema.
Uomo
di mare, quanto ha influito Rosignano nella formazione del tuo carattere?
Molto, sopratutto mi ha insegnato la pazienza. Mi spiego: quando sei a
pesca mai pensare di essere superiore alla preda perché sei umano, prima cerca
di capirla mettendoti nei suoi panni, poi e solo allora sfrutta la tua umanità
per catturarla. Ed anche prudenza, il mare può essere una gran brutta gatta da
pelare, va rispettato.
Tanta
esperienza, professionalità e capacità
ma soprattutto tanto amore per il vino, che ne pensi della produzione biologica
e biodinamica? Solo moda o rappresenta seriamente la nuova frontiera?
Non sono molti coloro che riescono nella prima pochi nella seconda.
Apprezzabile la biologica per il minor carico “tossico” che viene riversato
sulla pianta e sul terreno con evidente beneficio per chi verrà; diventa
pretestuosa quando viene invocata a giustificare evidenti carenze strutturali. La dinamica
richiede robusta scuola e lungo apprendistato, pullula di cialtroni poco più
alti del mago Otelma che raccontano, imperturbabili, gigantesche sciocchezze
contando sulla ignoranza della platea (o del gregge,non so).Dalle mie parti c'è
un'azienda, Caiarossa, che applica il metodo in maniera impeccabile, con
splendidi risultati:l'enologo è francese ed ha fatto tanta gavetta in patria.
Molti
Sommelier (tra cui il sottoscritto) vedono in te una modello da seguire, com’è
cambiata la FISAR dei tuoi inizi a quella attuale?
Sarebbe sciocco mettersi a lodare il tempo passato: certo, prima i
reggenti avevano le mani meno appiccicose, pensavano prima alla Fisar che al
loro particolare (uno per tutti il compianto Presidente Nardi). Era però una
Fisar più dilettantesca, generosa e talvolta sprovveduta che ha fatto entrare e
salire fior di pescecani. Oggi il quadro è più strutturato, la visibiltà molto più alta, ci sono tentativi di darsi
assetti più moderni anche se il rischio di affogare nelle disposizioni, negli
albi, nelle sigle e negli incapaci rimane alto.
Ad
un giovane che si avvicina al mondo del vino, dei distillati oppure delle
birre, quali consigli daresti? Quali percorsi raccomanderesti?
Usar il proprio cervello, tenersi aggiornato senza dar per scontato
nulla, evitar di bere le etichette e le classifiche che affliggono questo
nostro mondo. Umiltà nell'ammettere le cantonate, senza auto assoluzioni, non
aver paura delle proprie opinioni anche se hai davanti un sapientone che non
ammette obiezioni e che si inerpica su termini astrusi per sfuggire alla
verità. Non accettare verità calate dall'alto.
Torniamo
alla Federazione di cui entrambi facciamo parte. Senza peli sulla lingua com’è
nel tuo stile e nel tuo carattere, che ne pensi di quanto successo in FISAR?
A nemico che scappa ponti d'oro, specialmente se ha restituito ipad e
benefit di cui godeva. Ma nessuno se n'era accorto? Tutti innocenti?Ha fatto
tutto da solo?
Molto
spesso nei nostri incontri ne abbiamo parlato, ma tu Marzio che tipologia di
FISAR vorresti? Quali sono le parti profondamente da cambiare e quelle da
consolidare?
Ancor prima della tipologia mettiamoci d'accordo su una parola “ etica
“. Comportamento, rispetto delle
regole, rispetto dei soci, trasparenza di gestione, elezioni reali. Ma è
democrazia il gioco delle deleghe che di fatto esautora il socio del suo diritto
sovrano di decidere chi votare, affidando il proprio voto, non la propria
scelta, ad altri che a sua insaputa compravendono? Si riduca almeno il numero
delle deleghe anche dando una occhiata a quali carciofi esse hanno giovato. Non
credo che i vecchi PC e DC abbiano fatto una bella fine quando hanno basato il
loro essere su questi giochini.
Nei
tuoi anni di insegnamento, quali sono stati i momenti che ricordi con più
piacere, con più soddisfazione e perché?
Insegnare è sempre un bel momento che si rinnova ogni annata. Quando
però esamini un candidato, mi capita sempre più di rado, e ti accorgi che
ragiona giustamente con gli elementi che hai fornito tu a lezione, beh allora
riesco ad emozionarmi e penso che il gioco valga la candela.
Hai
qualche rimpianto, qualche sogno ancora nel cassetto, obiettivi da raggiungere?
Una Fisar splendida nei
suoi docenti sempre in grado di fornire le risposte alle domande poste o solo
pensate da chi li ascolta.
Non
voglio approfittare della tua estrema gentilezza e disponibilità. Come consueto
chiudo questa serie di domande paragonando il mio ospite ad un personaggio
famoso. Personalmente ti ho paragonato al Capitano James
Cook noto esploratore, navigatore e cartografo. Marzio Berrugi a quale
personaggio vorrebbe essere paragonato e perché?
A Giovannino Seme di Mela, personaggio del folklore nordamericano che
si vuole abbia percorso in lungo ed in largo quella nazione lasciando dietro di
sé una scia di semi che nel tempo diventarono alberi ricchi di pomi dai mille
sapori.
Filippo Franchini
Ho avuto la fortuna di essere sua allieva,grande persona eccelso professore..
RispondiEliminaUn gran signore.
Grazie