martedì 28 luglio 2015

Intervista a Marzio Berrugi. Signore del vino e non solo.

Buongiorno Marzio. Sono felice ed onorato di ospitarti in questa mia piccola rubrica. Personaggio di indiscussa statura professionale e profondo conoscitore di vino e non solo. La domanda di apertura che faccio a tutti i miei ospiti, chi è Marzio Berrugi?

Una persona attenta a ciò che lo circonda, curiosa sempre di nuove vie: poco incline alle consorterie, alle cordate , insofferente verso coloro che si ritengono superiori e che tentano di imporre le loro verità appiccicose spesso basate sul niente. Talvolta non riesco a dissimulare il mio compatimento e vengo perciò escluso dalla schiera dei reggicoda. Ma non è un problema.


Uomo di mare, quanto ha influito Rosignano nella formazione del tuo carattere?

Molto, sopratutto mi ha insegnato la pazienza. Mi spiego: quando sei a pesca mai pensare di essere superiore alla preda perché sei umano, prima cerca di capirla mettendoti nei suoi panni, poi e solo allora sfrutta la tua umanità per catturarla. Ed anche prudenza, il mare può essere una gran brutta gatta da pelare, va rispettato.

Tanta esperienza, professionalità e capacità  ma soprattutto tanto amore per il vino, che ne pensi della produzione biologica e biodinamica? Solo moda o rappresenta seriamente la nuova frontiera?

Non sono molti coloro che riescono nella prima pochi nella seconda. Apprezzabile la biologica per il minor carico “tossico” che viene riversato sulla pianta e sul terreno con evidente beneficio per chi verrà; diventa pretestuosa quando viene invocata a giustificare  evidenti carenze strutturali. La dinamica richiede robusta scuola e lungo apprendistato, pullula di cialtroni poco più alti del mago Otelma che raccontano, imperturbabili, gigantesche sciocchezze contando sulla ignoranza della platea (o del gregge,non so).Dalle mie parti c'è un'azienda, Caiarossa, che applica il metodo in maniera impeccabile, con splendidi risultati:l'enologo è francese ed ha fatto tanta gavetta in patria. 

Molti Sommelier (tra cui il sottoscritto) vedono in te una modello da seguire, com’è cambiata la FISAR dei tuoi inizi a quella attuale?

Sarebbe sciocco mettersi a lodare il tempo passato: certo, prima i reggenti avevano le mani meno appiccicose, pensavano prima alla Fisar che al loro particolare (uno per tutti il compianto Presidente Nardi). Era però una Fisar più dilettantesca, generosa e talvolta sprovveduta che ha fatto entrare e salire fior di pescecani. Oggi il quadro è più strutturato, la visibiltà  molto più alta, ci sono tentativi di darsi assetti più moderni anche se il rischio di affogare nelle disposizioni, negli albi, nelle sigle e negli incapaci rimane alto.

Ad un giovane che si avvicina al mondo del vino, dei distillati oppure delle birre, quali consigli daresti? Quali percorsi raccomanderesti?

Usar il proprio cervello, tenersi aggiornato senza dar per scontato nulla, evitar di bere le etichette e le classifiche che affliggono questo nostro mondo. Umiltà nell'ammettere le cantonate, senza auto assoluzioni, non aver paura delle proprie opinioni anche se hai davanti un sapientone che non ammette obiezioni e che si inerpica su termini astrusi per sfuggire alla verità. Non accettare verità calate dall'alto.

Torniamo alla Federazione di cui entrambi facciamo parte. Senza peli sulla lingua com’è nel tuo stile e nel tuo carattere, che ne pensi di quanto successo in FISAR?

A nemico che scappa ponti d'oro, specialmente se ha restituito ipad e benefit di cui godeva. Ma nessuno se n'era accorto? Tutti innocenti?Ha fatto tutto da solo?

Molto spesso nei nostri incontri ne abbiamo parlato, ma tu Marzio che tipologia di FISAR vorresti? Quali sono le parti profondamente da cambiare e quelle da consolidare?

Ancor prima della tipologia mettiamoci d'accordo su una parola “ etica “.  Comportamento, rispetto delle regole, rispetto dei soci, trasparenza di gestione, elezioni reali. Ma è democrazia il gioco delle deleghe che di fatto esautora il socio del suo diritto sovrano di decidere chi votare, affidando il proprio voto, non la propria scelta, ad altri che a sua insaputa compravendono? Si riduca almeno il numero delle deleghe anche dando una occhiata a quali carciofi esse hanno giovato. Non credo che i vecchi PC e DC abbiano fatto una bella fine quando hanno basato il loro essere su questi giochini.

Nei tuoi anni di insegnamento, quali sono stati i momenti che ricordi con più piacere, con più soddisfazione e perché?

Insegnare è sempre un bel momento che si rinnova ogni annata. Quando però esamini un candidato, mi capita sempre più di rado, e ti accorgi che ragiona giustamente con gli elementi che hai fornito tu a lezione, beh allora riesco ad emozionarmi e penso che il gioco valga la candela.

Hai qualche rimpianto, qualche sogno ancora nel cassetto, obiettivi da raggiungere?

Una Fisar splendida nei suoi docenti sempre in grado di fornire le risposte alle domande poste o solo pensate da chi li ascolta.

Non voglio approfittare della tua estrema gentilezza e disponibilità. Come consueto chiudo questa serie di domande paragonando il mio ospite ad un personaggio famoso. Personalmente ti ho paragonato al Capitano James Cook noto esploratore, navigatore e cartografo. Marzio Berrugi a quale personaggio vorrebbe essere paragonato e perché?

A Giovannino Seme di Mela, personaggio del folklore nordamericano che si vuole abbia percorso in lungo ed in largo quella nazione lasciando dietro di sé una scia di semi che nel tempo diventarono alberi ricchi di pomi dai mille sapori.

Filippo Franchini


1 commento:

  1. Ho avuto la fortuna di essere sua allieva,grande persona eccelso professore..
    Un gran signore.
    Grazie

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