martedì 4 agosto 2015

Costa da’ Posa di Volastra Doc - Cantina Cinque Terre

Azienda:            Cantina Cinque Terre
Vino:                 Costa da’ Posa di Volastra Doc - VQPRD
Vitigni:              Bosco 70%, Albarola 20%, Vermentino 10%
Anno:                2014
Gradi:                13°
Fermentazione: Fermentazione a temperatura controllata in vasche di acciaio inox 
Affinamento:     Circa cinque mesi sui propri lieviti

Molto spesso sentiamo parlare di “viticoltura eroica” ma in questo lembo d’Italia che tutto il mondo ci invidia, è diventata un vero e proprio stile di vita, una battaglia tra uomo e natura per “rubare” anche piccoli pezzi di terra dove coltivare vite nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura circostante. Lo splendido ed emozionante palcoscenico è quello delle Cinque Terre, dove uomo e natura hanno trovato il giusto compromesso dando origine a vini dai sapori, dagli aromi sicuramente inconfondibili. La conformazione di queste straordinarie colline che si affacciano a picco sul mare, riescono ad esaltare le caratteristiche dei tre vitigni principe di questa zona; Il Vermentino, il Bosco e l’Albarola da cui si ottengono vini dalle diverse caratteristiche ognuno dei quali espressione della zona (chiamiamola pure particella) di produzione. La descrizione di questo meraviglioso paradiso, preferisco lasciarla a chi ogni giorno lotta con le avversità del clima, del terreno degli agenti atmosferici, ma che con amore e devozione riesce a portare sulle nostre tavole prodotti di alta qualità.


I vigneti sono piantati nelle caratteristiche terrazze create con terreno di riporto e sostenute con muri a secco costruiti dall’uomo con un lavoro secolare. Essi arrivano ad un’altezza massima di un metro e talvolta anche solo si cinquanta/sessanta centimetri dal suolo, i pergoli sono così protetti dall’inclemenza dei venti primaverili. Il terreno facilmente permeabile all’aria marina, al calore ed all’acqua. Il clima mite al riparo dai rigori settentrionali. La felice esposizione al sole e le pietre stesse dei muri a secco riflettono il calore dei raggi solari così da accelerare la maturazione delle uve. Tutti questi ingredienti, insieme all’opera dell’uomo, rendono leggendaria la fama del vino delle Cinque Terre…”

La Cooperativa Agricoltura Cinque Terre conta trecento soci coltivatori, operando in senso comunitario per il mantenimento e la protezione di questo incantevole paesaggio e per la valorizzazione del vino delle Cinque Terre. Il vino che ho avuto il piacere di degustare è il frutto di vinificazioni separate provenienti da alcune zone storiche da sempre ritenute di particolare vocazione, prendendo in gergo il nome di vini delle “Coste”. Ve ne sono di tre zone: Costa de Campu di Manarola, Costa de Sera di Riomaggiore e appunto il nostro Costa da Posa di Volastra. Questi tre diamanti rappresentano il risultato di un’attenta selezione delle uve esaltando i vari microclimi e la diversità del terreno stesso.
Di colore giallo paglierino dai bellissimi riflessi verdognoli, questo bland già dalle prime olfazioni stupisce per finezza ed eleganza. Tanti profumi avvolgono delicatamente il naso. Fiori di campo, acacia, ginestra, sono i primi ad essere avvertiti seguiti poi da netti sentori di frutta tra cui limone e pompelmo. Ma quello che più colpisce in questo articolato bouquet è la sensazione di iodio, di sale marino, di minerale, che di fatto caratterizzano questo meraviglioso vino. Profumi molto persistenti e gradevolmente amalgamati. Anche alla gustativa non tradisce. Di buona struttura generale, acidità e sapidità rappresentano le vere e proprie caratteristiche di questa bottiglia. Il vino sembra davvero essere “saporito” e la netta spalla acida ne fa apprezzare tutta la sua freschezza, lasciando la bocca piacevolmente pulita e pronta per berne un altro bicchiere. 

La chiusura leggermente amara completa questa fase di degustazione. In retro-olfattiva le note “di mare” tornano prepotentemente alla ribalta e la mineralità di questo vino esplode in tutto il suo splendore. Sicuramente persistente lascia una nota molto saporita sulle labbra. Con quale piatto abbinare questa particolare bottiglia di vino? Abbiamo detto che siamo di fronte a tanta acidità e sapidità, buon corpo, accompagnato da un discreto grado alcolico. Sicuramente eviterei pietanze con il pomodoro e cotture al sale. Proviamoci una bella frittura mista di pesce oppure un bel branzino al forno accompagnato da tante erbette aromatiche per rendere più sfizioso il piatto. Mi raccomando la temperatura di servizio. Servitelo a 8°C ne apprezzerete tutte le caratteristiche sopra descritte. 

Filippo Franchini