mercoledì 21 febbraio 2024

 A “Regola” d’arte

Ci troviamo lungo la costa toscana, territorio vocato alla produzione di grandi vini e di grandi Cru, nella valle del fiume Cecina a pochi chilometri dal mare, nel comune di Riparbella. Proprio in questi luoghi, tra vigneti, olivi e cipressi, tanto decantati dal grande poeta Giosuè Carducci, che Luca e Flavio Nuti hanno dato vita nel 1990 alla cantina La Regola, espressione dell’attività familiare che conta cinque generazioni di vignaioli. La cantina, progettata dal noto architetto Sergio Scienza, è un concentrato di eleganza, sostenibilità e soprattutto arte. Realizzata interamente con materiali di bioedilizia, è un vero e proprio esempio di auto sostenibilità, dove anche l’acqua piovana, raccolta con un particolare sistema, contribuisce alla vita stessa della cantina. Con i suoi 25 ettari di vigneto allevati sia a Cordone Speronato che a Guyot, ha concluso il percorso della conversione all’agricoltura biologica nel 2015. I vigneti si trovano su terreni sciolti e molto drenanti, costituiti prevalentemente da sabbie plioceniche, argilla, rocce e di minerali ricchi di ferro. L’esposizione a sud-sud est e il fresco vento proveniente dal mare, rendono questa zona ottimale per la produzione di vino, dando agli stessi, corpo, persistenza, eleganza e spiccata mineralità.

Alla coltivazione di vitigni tipici della zona come il Sangiovese (molto particolare grazie alla selezione di un clone diverso dal Sangiovese della zona classica fiorentino-senese già presente su questi territori) e il Vermentino, si affiancano i classici vitigni francesi sia per la bacca nera che per quella bianca. Cabernet Franc, Pinot Nero, Merlot, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Viognier e il Petit Manseng costituiscono il patrimonio aziendale dove Trebbiano, Malvasia e Colombana completano la gamma delle uve allevate. Se la produzione dei vini fermi rappresenta il fiore all’occhiello della produzione, La Regola si distingue anche come importante polo spumantistico Metodo Classico, dove Manseng, Chardonnay e Pinot Noir, contribuiscono alla produzione di tre diversi spumanti. 

La vendemmia delle uve viene svolta rigorosamente a mano in cassette da 20 Kg e tutte le lavorazioni vengono eseguite all’interno dell’azienda, grazie anche ad una squadra giovane e dinamica che si sente parte di questo progetto. Dal 2020 La Regola ha introdotto anche l’utilizzo delle anfore nella lavorazione e conservazione dei mosti e dei vini, mentre le barrique di invecchiamento sono di rovere francese.

Quando parliamo della cantina La Regola è impossibile non parlare anche di arte, parte integrante e fondamentale, della visione e della cultura per la produzione del vino che i proprietari hanno fortemente voluto dare a questo percorso. La barriccaia all’interno della cantina è un insieme di bellezza e funzionalità. Decorata dal Maestro Stefano Tonelli, lascio alle sue parole descrivere il lavoro svolto. “La mia idea per la barriccaia dei fratelli Nuti è ispirata al sogno del vino e alla sua gestazione. L’ho intuita ad occhi chiusi, trasformando il pensiero in vibrazione. Il grande pianeta che sorge nella parete centrale è quello della nostra Umanità, è quasi colmo di volti, immobili ad occhi chiusi….” Il grande dipinto che padroneggia su tutta la barriccaia è emozionante, la stessa emozione che il visitatore prova durante la visita dove vibrazioni sonore debitamente scelte aiutano il vino a riposare e dolcemente invecchiare. Il Maestro Tonelli non si è limitato solo alla visione di una barriccaia diversa, ma ha regalato ai fratelli Nuti l’opera “RESTIMAMO UMANI”, che dopo aver girato il mondo ed essere stata esposta nei più grandi musei, ha trovato la sua istallazione finale all’esterno della cantina. Lasciata volutamente in questo stato (vedi foto) a rappresentare proprio la natura umana e la sua condizione.

Conclusa la visita, non poteva mancare la degustazione dei vini dove Martina, nostra esperta e prepara accompagnatrice, ci ha condotto alla scoperta della produzione aziendale, affiancata da Flavio Nuti, uno dei proprietari. Ecco le note dei nostri assaggi.

Steccaia IGT Costa Toscana bianco 2022 12,5% (100% Vermentino). Prodotto prevalentemente da uve Vermentino con accurata scelta dei singoli grappoli, fermenta in tini di acciaio inox a temperatura controllata. Permane per altri cinque mesi in tini di acciaio inox prima di essere messo in bottiglia dove sosterà per altri due prima della messa in commercio. Dal colore giallo paglierino intenso, sprigiona profumi di frutta tropicale e agrume come pompelmo e lime. Una delicatissima nota di susina bianca chiude lo spettro olfattivo. Vino fresco, croccante, dove spiccano acidità e sapidità (a tratti decisamente saporito), caratteristiche principali di questa bottiglia. Di buona struttura generale, chiude piacevolmente amaricante. Abbinerei questo vino a pietanze di pesce prevalentemente antipasti anche di pesce crudo. Servitelo a una temperatura di servizio di 8°C

 

Lauro IGT Costa Toscana bianco 2020 13,5% (70% Viognier, 30% Chardonnay). Questo bianco è molto particolare per non dire atipico. Le uve, raccolte a mano dopo un’accurata scelta dei grappoli e successivamente dei chicchi, fermenta per il 50% in barrique e per il 50% in anfora. Anche l’affinamento avviene sia in barrique che in anfora, ma in quest’ultimo recipiente, rimane sulle proprie fecce per sette mesi. Dopo l’assemblaggio rimane in bottiglia per dodici mesi prima della messa in commercio. Ne deriva un vino dal colore più intenso, un giallo quasi dorato. Profumi più maturi, penetranti, ma al tempo stesso delicati di frutta a polpa gialla. Morbido, rotondo dove la spina acida lo rendono di piacevole bevibilità. Buona la struttura generale. Bevuto in semplice degustazione, a mio modesto parere, non esprime tutte le proprie potenzialità (e ne ha tantissime), ma accompagnato da antipasti di salumi misti, primi piatti di media struttura oppure con formaggi di media stagionatura, saprà tirare fuori tutto il meglio di se. Servitelo a una temperatura di 10°C

 

Rosègola IGT Costa Toscana rosato 2022 12,5% (55% Sangiovese, 35% Merlot, 10% Syrah). La tipologia di produzione ricalca a grandi linee quella del “fratellino” Steccaia. Al naso stupisce per la netta nota di frutta fresca rossa, dove spicca il profumo della fragola di bosco. Leggeri sentori floreali accompagnano un bouquet olfattivo elegante. Anche in questo caso, l’acidità è presente ma ben vestita e fusa con le altre componenti. Vino molto piacevole che si lascia bere con molta facilità. Questo bottiglia potrebbe rappresentare davvero il vino a “tutto pasto” anche perché scegliendo bene gli ingredienti potrebbe accompagnare un pranzo o una cena dall’antipasto al secondo. Servitelo a una temperatura di 12°C

 

Ligustro IGT Costa Toscana rosso 2021 13,5% (70% Sangiovese, 30% Syrah). Le uve, dopo essere state raccolte manualmente e selezionate accuratamente, fermentano in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. L’affinamento avviene in tini di cemento naturale per circa cinque mesi, per poi sostare per dodici mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Ne deriva un vino dallo spettro olfattivo intenso e intrigante. Frutta rossa mediamente matura, fiori e la speziatura classica data dal Syrah. L’attacco di bocca è deciso, avvolgente, dove la tannicità del Sangiovese è presente ma non invasiva. Ne deriva un vino equilibrato lungo e persistente. Ottimo per primi a base di ragù di carne, meglio se di cacciagione. Servitelo a una temperatura di 16°C. Un grado in più non guasterà questo piacevole bicchiere di vino.

 

Strido IGT Costa Toscana rosso 2019 14,5% (100% Merlot). I grappoli vengono scelti manualmente con successiva selezione dei chicchi, media macerazione sulle bucce, fermentazione in tini di cemento naturale. Dopo la fase malolattica, rimane per diciotto mesi in barrique nuove di rovere francese di media tostatura per concludere il suo percorso in bottiglia per altri dodici mesi prima della messa in commercio. Per i puristi del Merlot, questa è una bottiglia che non può mancare nella vostra cantina. Dal colore rosso rubino intenso, questo vino esprime tutti i profumi classici del vitigno di provenienza. Domina sicuramente la nota fruttata con profumi di ciliegia, marasca e amarena, per poi virare su lampone e piccoli frutti rossi di bosco. Le note terziare non sono da meno. Pepe, chiodi di garofano, cuoio caffè e liquirizia chiudono un importante bouquet olfattivo. In bocca il vino è morbido, avvolgente, equilibrato. Lungo e persistente.

 

La Regola IGT Costa Toscana rosso 2019 14,5% (100% Cabernet Franc). La prima annata di questo vino risale al 1998 e rappresenta il CRU aziendale. Un vero e proprio cavallo di razza. I grappoli vengono scelti manualmente con successiva selezione dei chicchi, media macerazione sulle bucce, fermentazione in tini di cemento naturale. Dopo la fase malolattica, rimane per diciotto mesi in barrique nuove di rovere francese di media tostatura per concludere il suo percorso in bottiglia per altri dodici mesi prima della messa in commercio. Un vino sontuoso, dal colore rosso rubino intenso con delicati riflessi granati, impenetrabile. La gamma olfattiva è variegata, elegante e fine. I profumi vanno dalla frutta rossa matura, fiori, vegetale, ai terziari come la speziatura, la tostatura, il tabacco per chiudere con un piacevolissimo balsamico. La successione dei profumi è nettamente distinguibile e intensa. Ha spalle larghe questo nettare, dove ogni componente, sembra aver trovato la giusta locazione. La tannicità è ancora ben presente, come l’acidità che fanno capire che questo vino è solo all’inizio del suo percorso evolutivo. Lungo, avvolgente e molto persistente, ha il grande pregio di farsi facilmente bere nonostante il suo grado alcolico ben fuso con le altre componenti. Un Cru che vale la pena assaggiare. Sicuramente abbinerei questo vino a carni importanti, magari brasati, oppure con formaggi molto stagionati. Ottimo anche come vino da fine pasto davanti al caminetto con qualche scaglia di cioccolato, nelle fredde serate invernali. Servitelo a una temperatura di almeno 18°C 

Filippo Franchini