domenica 21 luglio 2024

 

Azienda Agricola Malibràn, storia di Vignaioli

Diventato uno dei vini più conosciuti e bevuti al mondo, la storia del Prosecco nasce di fatto nel territorio di Conegliano-Valdobbiadene, dove si produce indubbiamente, la qualità migliore. Al centro della provincia di Treviso e a pochi passi dalla bellissima Venezia, la fascia collinare che unisce i comuni di Conegliano e Valdobbiadene, rappresenta l’aera più vocata per la coltivazione del vitigno Glera. 

Su colline che sembrano dipinte a mano, con dolci declivi ricoperti da incantevoli vigneti sorge, nel comune di Susegana (TV), l’azienda agricola Malibràn. Piccola realtà a conduzione familiare, dove la vendemmia viene eseguita rigorosamente a mano, la proprietà conta 15 ettari vitati, dove si coltiva principalmente Glera, affiancata da altri vitigni come la Boschera, Incrocio Manzoni e Raboso. E’ lo stesso Maurizio Favrel a raccontarci la storia della sua famiglia, giunta in queste terre nel 1958, ad accompagnarci tra le vigne nonostante il tempo non certo clemente. Le vigne si trovano su terreni ricchi di argilla scura e ferro, mentre il sistema di allevamento è a Sylvoz. Se la Glera è principalmente utilizzata per la base degli spumanti e per il “Colfondo” (il motivo principale della nostra visita), Incrocio Manzoni e Raboso, per la produzione di vini fermi e del rosato. La Boschera invece, viene utilizzata sia per la versione ferma che spumante, ma avremo modo di tornare su queste tipologie di vini, che abbiamo avuto la possibilità, grazie a Maurizio, di degustare. 

Significativo e molto importante il riconoscimento ottenuto. Infatti l’azienda agricola Malibràn, come si legge direttamente dal loro sito, “ha ottenuto la certificazione di qualità Biodiversity Friend, che esprime la quantità di animali e vegetali viventi in un determinato territorio. In particolare la vigna del 5Grammi Rive di Santa Maria di Feletto, ha ottenuto il punteggio record di 245, riscontrando la presenza di 17 famiglie di organismi, alcuni molto rari. Biodiversity Friend è uno standard VOLONTARIO aperto a tutte le aziende agrarie a produzione vegetale che credono in un modello di agricoltura sostenibile, a basso impatto ambientale e integrata nel paesaggio. E’ così che gli agricoltori diventano veri e propri custodi dell’integrità ambientale del proprio territorio”

Inoltre Malibràn è membro del “ColFondo Agricolo”, un gruppo di viticoltori di collina dedito alla produzione della massima espressione qualitativa della Glera rifermentata in bottiglia senza sboccatura.

Come già accennato, purtroppo la pioggia ci ha impedito di proseguire la nostra visita tra le vigne, dando così più spazio ai nostri assaggi, in un ambiente davvero suggestivo circondati da bottiglie di vino.

5 Grammi Conegliano-Valdobbiadene DOCG Extra Brut 2022 12%Vol (100% Glera). Rifermentato in autoclave, metodo Martinotti, questo spumante matura in acciaio per 10 mesi sui lieviti prima della presa di spuma. Fresco, profumato, dalla bollicina fine e setosa. Sprigiona profumi di frutta a bacca bianca, con note delicate di floreale. Spicca per acidità e sapidità per una beva delicata e molto accattivante. Abbinerei questo vino al classico risotto al radicchio rosso di Treviso. Servitelo a una temperatura di 6°C.

5 Grammi Conegliano-Valdobbiadene DOCG Extra Brut 2021 12%Vol (100% Glera). Rifermentato in autoclave, metodo Martinotti, questo spumante matura in acciaio per 10 mesi sui lieviti prima della presa di spuma. Rispetto alla versione 2022 lo spumante si presenta molto più morbido, rotondo, con profumi leggermente più evoluti. Anche in questo caso la bollicina, fine e persistente, accarezza il palato senza essere troppo invasiva. Per non essere troppo scontati, abbinerei questo spumante a una linguina ai ricci di mare rigorosamente in bianco. Servitelo a una temperatura di 6°C.

5 Grammi Conegliano-Valdobbiadene DOCG Extra Brut 2019 12%Vol (100% Glera). Rifermentato in autoclave, metodo Martinotti, questo spumante matura in acciaio per 10 mesi sui lieviti prima della presa di spuma. Spumante molto più evoluto, si fa apprezzare per le note di tostatura e panificazione. La bollicina, oltre che fine e molto persistente, è setosa e molto avvolgente. Spumante elegante, pieno, che si lascia bere con estrema facilità. Questo è il vero punto di forza di questo vino. Provate ad abbinare questo spumante con un bel fritto misto di calamari e gamberi. Servitelo a una temperatura di 6°C

Ruio Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut 11,5%Vol (100% Glera). Ottenuto assemblando le basi spumanti provenienti da diverse vigne, questo spumante matura in acciaio inox, per poi rifermentare in autoclave, metodo Martinotti. Come sostiene Fabrizio, “questo vino esprime ciò che per noi è la bevibilità di un grande Valdobbiadene DOCG”. Come contraddirlo, quando al naso sprigiona i classici profumi di questa tipologia di spumante. Delicati sentori di frutta a polpa bianca come la pera, frutta tropicale, agrumato e profumi floreali. Corpo leggero, dalla spiccata acidità e freschezza interpreta a meraviglia le parole dello stesso Maurizio. Uno spumante che può accompagnare davvero ogni tipologia di pietanza, dall’aperitivo al secondo. Il classico vino a tutto pasto. Servitelo fresco, a una temperatura di 6°C e non lasciatelo scaldare, sarebbe una follia!

Centogufi IGT Colli Trevigiani 2022 12°C (100% Boschera). Vendemmiata a ottobre, subisce una macerazione sulle bucce per 5-6 giorni per alzata di cappello. Questa è la versione ferma e le bottiglie sono chiuse con tappo di vetro. Il Boschera è un vitigno molto particolare, si producono vini non troppo strutturati, tanto meno con gradazioni alcoliche elevate. Le caratteristiche principali sono la spiccata acidità e i netti sentori vegetali. Il Centogufi, rispecchia appieno tutte queste caratteristiche facendosi molto apprezzate per la facile beva. Non ho dubbi sull’abbinamento; le caratteristiche del vino sapranno esaltare le qualità delle cruditè di pesce. Servitelo a una temperatura di 8°C

Dassie-Favrel Blanc de Blanc Pas Dosè Metodo Classico millesimato 2015 (100% Boschera). Le caratteristiche del Boschera si prestano molto bene alla spumantizzazione, e infatti non poteva mancare questa deliziosa versione. La maturazione delle uve avviene 50% in acciaio inox e 50% in legno per circa 8 mesi prima della presa di spuma. La seconda rifermentazione avviene naturalmente in bottiglia come si confà al Metodo Classico. Ne deriva una spumante ricco, dai profumi intensi dove spiccano l’agrumato e il timo. Le note di tosatura sono delicate e avvolgenti e tutta la parte di “panificazione” accarezza il naso. Meraviglioso il perlage, sia per grana che per persistenza, accompagnando una pienezza ci centro bocca davvero avvolgente ed elegante. Abbinerei questa bottiglia a secondi di pesce al forno, magari una bella orata al sale oppure a filetti di branzino al cartoccio. Servitelo a una temperatura di 6°C

Sottoriva col Fondo Agricolo IGT Colli Trevigiani Vino Frizzante annate 2022, 2021, 2019, 2016, 2014, 2013 11°C (100% Glera) E’ senza dubbio il vino più rappresentativo e iconico dell’azienda, che di fatto ne rappresenta la storia da oltre 50 anni e il fondo agricolo ne è parte integrante. Fin dalla notte dei tempi, da quando ancora le autoclavi non esistevano e le tecnologie per la spumantizzazione erano rudimentali, la Glera veniva imbottigliata insieme ai propri lieviti. Una volta poste le bottiglie in cantina, all’interno delle stesse avveniva la rifermentazione, dove i lieviti trasformavano in delicate bollicine, gli zuccheri residui. Nasceva così, dopo alcuni mesi, un vino frizzante, che poteva essere degustato con i propri lieviti che si erano adagiati sul fondo della bottiglia.  Come spesso accade anche i modi di degustare questa tipologia di vino frizzante, sono diventati, nel tempo, due e ben distinti. Chi preferisce la versione “pulita” senza cioè la messa in circolo dei lievi, stando ben attenti a versare nei calici solo il vino; chi invece, preferisce degustarlo dopo aver agitato la bottiglia prima di servirla, rimettendo in sospensione i lieviti. Ne derivano due degustazioni nettamente differenti. Se nel primo caso il vino colpisce per freschezza, e acidità, nella seconda, si assapora l’essenza, l’inconfondibile profumo della rifermentazione in bottiglia con tutta la complessità gustativa e olfattiva che ne deriva. Inutile dire quale sia la versione migliore, sarebbe come determinare il sesso degli angeli. L’unico consiglio che posso darvi è quello di provare personalmente questa esperienza. Solo così saprete da quale parte stare.

Credamora col Fondo Agricolo IGT Colli Trevigiani Vino Frizzante annate 2021, 2019, 2013 11°C (100% Glera) Rimanendo nel solco di questa tipologia di vino, la prima annata di produzione, risale al 2012. Maturazione in bottiglia con i lieviti sul fondo, rigorosamente non filtrato. Rifermentazione naturale in bottiglia. Chiusura delle bottiglie (a parte per l'annata 2013) con il tappo a corona. Tutta la vinificazione avviene senza solfiti aggiunti. Anche in questo caso le due scuole di pensiero del modo di degustare i vini portano a conclusioni distinte. La bellezza però, sta proprio qui, nel fatto di poter assaporare due prodotti racchiusi nella stessa bottiglia, che possono essere resi totalmente differenti semplicemente con la messa in circolo dei lieviti con i quali il vino è maturato. Fresco, sapido, acido e profumato nel primo caso, mentre nel secondo tutto questo si trasforma sotto la spinta dei lieviti che di fatto comportano allo stesso vino complessità e personalità sia nei profumi che nell’evoluzione. Abbinamenti? Beh scelta ardua questa volta. Dipende tutto da quale parte state se con i lievi a riposo oppure con gli stessi rimessi in circolo. Mi ripeto, occorre l’esperienza sul campo e poi saprete darvi la risposta giusta.

Filippo Franchini  

 












lunedì 22 aprile 2024

Colle Santa Mustiola, la cantina di Fabio Cenni

In uno scenario incantevole a livello ambientale e paesaggistico, adagiati sul Colle di Santa Mustiola, nasce la cantina di Fabio Cenni, personaggio introverso, dalla grande cultura e dal fortissimo attaccamento a questi territori. I terreni aziendali si affacciano sui famosi Chiari, gli specchi d’acqua dei laghi di Chiusi, Montepulciano e Trasimeno; poco distanti dal centro storico di Chiusi e situati ad un’altitudine di 300 metri, i vigneti crescono su un terreno di origine pleocenica, su fondali martini, con deposito alluvionali con un patrimonio genetico di ventotto cloni, connubio perfetto per il re di queste zone, il Sangiovese, che si esprime dando vini dalle note sapide ed eleganti, con longevità unica. E’ lo stesso Fabio Cenni a sottolineare la particolarità di questi terreni “…una volta completamente ricoperti dal mare, emersi in varie ere geologiche hanno dato origine a terreni adatti alla coltivazione della vite. Proprio qui cerco di portare avanti la mia filosofia produttiva, fatta di ricerca e sperimentazione, valorizzazione del patrimonio vitivinicolo, dedicandomi a tempo pieno all’attività di vignaiolo. Credo che la natura dei terreni ed il clima, siano fattori imprescindibili nella produzione del mio vino, ai quali ho coniugato anche il rigore in vigna e in cantina, con particolare impegno nel recupero del materiale viticolo aziendale e alle piante migliori di Sangiovese che erano presenti nei vecchi vigneti.” In queste poche righe è riassunto tutto il pensiero di un visionario che con amore, lavoro e quel pizzico di follia, ha dato origine a grandi vini a base di Sangiovese.

Un’altra perla di questa azienda è la cantina che regala emozioni difficilmente replicabili. Chiusi è terra Etrusca per eccellenza, a pochissima distanza dalla Catacomba di Santa Mustiola e dalle tombe etrusche più famose. L’ingresso della cantina avviene passando attraverso una vera e propria tomba etrusca e si sviluppa lungo cunicoli naturali ricavati in una grotta di tufo. Uno scenario affascinante, quasi irreale, dove il vino affina e riposa per dare il meglio di se. 

Una volta riemersi da questo luogo magico da lasciare il visitatore senza fiato, la nostra visita è proseguita con la degustazione dei vini, dove lo stesso Fabio Cenni, ha continuato la narrazione delle sue “opere” accompagnate da aneddoti al fine di farci comprendere quale sia stato il lavoro svolto che lo hanno portato alla produzione di quella specifica bottiglia. Non ci siamo naturalmente tirati indietro.

Vignaflavia IGT Sangiovese Toscano 2015 14%Vol (100% Sangiovese). Prodotto con 5 cloni selezionati di Sangiovese, la vendemmia viene effettuata manualmente, selezionando i grappoli migliori. La fermentazione a temperatura controllata, avviene con i lieviti naturalmente presenti sulle uve e dopo un passaggio in contenitori di acciaio inox e relativa malolattica spontanea, il vino sosta per 54 mesi in botti di rovere di Slavonia per un successivo affinamento in bottiglia per 24 mesi. Dal colore rosso rubino intenso con netti riflessi granati, presenta un bouquet aromatico fruttato con delicate e persistenti note speziate, per chiudere con eleganti profumi balsamici. In bocca è vibrante, di grande carattere, fresco e sapido dove la sensazione tannica è piacevolmente saporita. Buona la struttura generale, lungo e persistente. Vino di grande piacevolezza che si lascia bere con estrema facilità e capace di evolvere ancora per alcuni anni. Abbinerei questa bottiglia a primi piatti con sughi di carne, meglio se di selvaggina, a secondi robusti dalla media/lunga cottura ma anche per accompagnare formaggi stagionati. Servitelo a una temperatura di 18°C.  

Poggio ai Chiari IGT Sangiovese Toscano 2013 13,5%Vol (100% Sangiovese) “I padri etruschi, nobili custodi del colle affacciato sui laghi rischiarati dalla luna, tramandano a Fabio Cenni l’arte del vino.” Questo è quanto si trova scritto nella retro etichetta, segno tangibile di un lavoro egregiamente svolto. Questa iconica bottiglia, rappresenta il primo vino prodotto da Fabio a testimonianza di quel connubio tra produzione e la terra in cui lo stesso nasce; quei “Chiari” gli specchi d’acqua sui quali i vigneti si affacciano. Ecco svelato il nome di questo vino. Prodotto con 28 cloni diversi di Sangiovese, la vendemmia viene effettuata manualmente, selezionando i grappoli migliori. La fermentazione a temperatura controllata, avviene con i lieviti naturalmente presenti sulle uve e dopo un passaggio in contenitori di acciaio inox e relativa malolattica spontanea, il vino sosta in parte per 78 mesi in barrique di rovere francese e parte in botti di rovere di Slavonia da 20/30 hl. Il successivo affinamento avviene in bottiglia per un minimo di 24 mesi prima della messa in commercio. Di colore rosso granato scarico con delicati riflessi aranciati, questa bottiglia esprime tutta l’eleganza tipica dei grandi Sangiovesi. Un bouquet olfattivo complesso, articolato e variegato. Le note di frutta rossa sotto spirito, vengono accompagnate da profumi terziari; spezie, cuoio, cannella, liquirizia, e noce moscata a testimonianza di un ventaglio aromatico di rara eleganza con quel tocco di freschezza dato dalla nota balsamica. In bocca la trama tannica è setosa, avvolgente, tipica di questa tipologia di vini rossi toscani. Un vino dalle spalle larghe, opulento ma dalla grande eleganza, grazie anche ad una ottima acidità e sapidità che rendono questa bottiglia longeva e dal grande impatto gustativo. Abbinerei questo nettare a carni complesse, magari cacciagione da pelo, non certo da piuma. Non male anche con formaggi stagionati. Servitelo a una temperatura di 18°C.

L’Oreus Edizione Limitata Vino Rosso 14%Vol (100% Sangiovese). “Dall’incontro di calici delle migliori annate di Poggio ai Chiari, scelte in un convivio di esperti ed appassionati di queste terre etrusche, nasce L’OREUS”. Prodotto dalle sole uve di Sangiovese, la vendemmia viene effettuata manualmente, selezionando i grappoli migliori. La fermentazione a temperatura controllata in contenitori di acciaio inox, avviene spontaneamente con lieviti autoctoni e trattandosi di una cuvée, abbiamo diversi tipi di affinamenti e annate diverse; barriques e tonneaux di rovere francese e botti da 20/30 hl di rovere si Slovenia. Dal colore rosso rubino intenso, al naso si apre con un ventaglio di profumi avvolgenti che spaziano dai frutti rossi, a quelli del sottobosco, per poi terminare con delicatissime note speziate. Al palato rivela una struttura importante, potente, con tannini vellutati e delicati beh bilanciato da una sapidità e acidità che lo rendono estremamente equilibrato. Armonioso ed elegante il vino si conferma lungo e persistente lasciando una sensazione di piacevolezza duratura. Una bottiglia che può accompagnare molti cibi tipici della zona di Chiusi e di Montepulciano. Dai primi piatti con sughi a base di carne, ai secondi piatti magari più elaborati. Servitelo a una temperatura di 18°C 

Filippo Franchini     





 




 


martedì 26 marzo 2024

 Fattoria Paradiso, il salotto culturale della Romagna

A poco più di venti minuti dalla meravigliosa costa Adriatica e a due passi dalla città di Cesena, sorge Bertinoro, piccolo centro di chiara origine medievale che negli anni ha legato il proprio nome ai vitigni tipici di questa zona tra cui l’Albana, il Barbarossa e il Pagadebit. In questi luoghi circondati da vigneti, boschi e folta vegetazione, si trova l’azienda Fattoria Paradiso, antica dimora romana, nel 1850 la villa padronale, fu acquistata dalla famiglia Pezzi, dove Mario Pezzi, iniziò l’attività vitivinicola. Zona vocata per la produzione di vino, Fattori Paradiso, già Castello Ugarte Lovatelli, si trova su una collina baciata dal sole, che affaccia proprio sul borgo medioevale di Bertinoro. I 70 ha di vigneto, sui cui si basa la produzione aziendale, si trovano prevalentemente su terreno calcareo e sassoso, con elementi tufacei che uniti a un microclima congeniale, visto la media altezza in cui vengono allevate le viti, rendono questa zona unica nel suo genere. Ma è proprio l’amore di Mario Pezzi a rendere famosa Fattoria Paradiso grazie anche alla riscoperta del vitigno Barbarossa coltivato solo in questa azienda e di cui detiene tuttora l’esclusiva. L’attento e costante lavoro di Mario Pezzi non si fermò solo al recupero del vitigno Barbarossa, ma al recupero di antichi vitigni di cui si era persa ogni traccia quali il Pagadebit e la Cagnina che, insieme al Sangiovese, dettero una nuova svolta alla produzione aziendale. Oggi sono la figlia Graziella Pezzi e il nipote Jacopo a portare avanti la tradizione familiare, bilanciando egregiamente tradizione e modernità, tra antiche filosofie agricole e sperimentazioni ambiziose, necessarie al ciclico rinnovamento della cultura del vino.

Il Salone dello Stemma e la cantina privata della famiglia Pezzi, sono i veri gioielli di questa stupenda tenuta, immersa in una natura dove il passare del tempo sembra essersi fermato. Il Salone è l’anima dell’intera struttura; è qui che gli ospiti vengono accolti e dove si svolgono le degustazioni dei vini. Al centro della stanza padroneggia un bellissimo caminetto che, nelle fredde sere invernali, ti culla, magari sorseggiando un calice di Vigna delle Lepri, la prima riserva in assoluto di Sangiovese in purezza della Regione creata nei primi anni 70. La visita continua all’interno della cantina privata di famiglia. Un vero o proprio tesoro, una collezione di bottiglie provenienti da ogni parte del mondo, dove ogni appassionato di vino e non solo, piacerebbe perdersi.

Scavata nel tufo a cui si accede scendendo una scalinata adornata di bottiglie, si dipana sotto tutta la pianta dell’attuale cantina di produzione, come una sorta di nascondiglio che cela e conserva tesori di immenso valore.

La nostra visita non poteva che concludersi dove tutto ha avuto inizio proprio in quel Salone dello Stemma dove abbiamo iniziato le nostre degustazioni in compagnia di Luca, nostro mentore e cicerone per l’intera giornata.

Uccello del Paradiso Pagadebit Frizzante DOC 2022 11,5%vol (100% Pagadebit). Prodotto dalle sole uve Pagadebit, vitigno autoctono, questo vino si presenta di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso spiccano delicati profumi di frutta esotica, frutta a bacca bianca e un piacevole agrumato. Note floreali di biancospino chiudono il bouquet olfattivo. Al gusto è delicato, fresco e fragrante per una persistenza non troppo marcata come la struttura. Buona invece la spalla acida. La chiusura è leggermente amaricante per un vino suadente ed equilibrato. Ottimo come aperitivo è il classico vino di entrata, da sorseggiare a bordo piscina oppure in riva al mare guardando il tramonto. Non servono grandi abbinamenti, anche una buona compagnia potrà bastare. Servitelo a una temperatura di 8°C 

 

Romagna Albana Secco DOCG “Vigna dell’Olivo” 2022 13%vol (100% Albana di Romagna). Prodotto con sole uve Albana, questa bottiglia rappresenta un vino storico di questa zona; primo vino bianco a ricevere la DOC nel 1967 poi divenuta DOCG nel 2011. Lavorato solo in acciaio, il vino si presenta di colore dorato, con profumi di frutta disidratata, come il dattero, fico e leggero agrumato.  Lievi sentori di erbe aromatiche accompagnano una nota di albicocca, netta e decisa. Fragrante, fresco, con una stupenda sapidità e buona mineralità. Al palato il vino si rivela di medio corpo, gradevole e di buona persistenza. Abbinate questa bottiglia con i cappelletti in brodo, tipici di questa zona oppure anche con piatti vegetariani. Servitelo ad a una temperatura di 8°C

 

Barbarossa “Lo Spungone” Forlì IGT 2022 13%vol (100% Barbarossa). Lavorato solo in acciaio, questo vino è ottenuto dal vitigno Barbarossa, riscoperto da Mario Pezzi e prodotto solo in questa azienda. Di colore rosso rubino vivo e intenso, al naso spicca la fragolina di bosco, fine ed elegante, accompagnata da profumi di amarena e mora. Non mancano accenni di liquirizia e vaniglia che chiudono uno spettro olfattivo molto interessante. Di buona struttura generale, il vino ha buona acidità con un tannino ben presente che deve ancora levigarsi. Caldo e persistente. Abbinerei questa bottiglia ad un ragù di cortile oppure con carne bianca cotta al tegame con qualche rametto di erba aromatica. Fidatevi, non vi pentirete. Servitelo a una temperatura di 16°C

 

Romagna Sangiovese Superiore “Vigna del Molino” DOC 2022 12,5%vol (100% Sangiovese). Anche questo vino viene lavorato esclusivamente in acciaio, dal colore rosso rubino intenso, al naso sprigiona delicate note di frutta rossa del sottobosco e richiami floreali. Al palato si fa apprezzare per la sua struttura, con presenza acida netta e ben percettibile. Anche il tannino non è da meno, rivelandosi di buona trama. Nel complesso un vino che deve trovare ancora un po' di equilibrio, ma che con il tempo riserverà grandi sorprese. Lungo e persistente. Abbinerei questa bottiglia con un risotto ai funghi porcini, oppure alle classiche lasagne emiliane. Servitelo a una temperatura di 16°C.

Gradisca Muffato Forlì IGT bianco 2022 9%vol (100% Albana di Romagna). Dal colore giallo dorato intenso, questo muffato sprigiona al naso, intensi profumi di frutta secca come l’albicocca e il dattero, agrumi canditi e sentori di miele. Sottile, elegante, l’acidità rende questo vino di grande bevibilità, dolce ma mai stucchevole, grazie appunto alla sua estrema vena acida. Buona la persistenza con chiusura delicata e suadente. Abbinerei questo vino alla pasticceria secca, a formaggi erborinati oppure con dell’ottimo foie gras. Servitelo a una temperatura di 10°C

Filippo Franchini 





mercoledì 21 febbraio 2024

 A “Regola” d’arte

Ci troviamo lungo la costa toscana, territorio vocato alla produzione di grandi vini e di grandi Cru, nella valle del fiume Cecina a pochi chilometri dal mare, nel comune di Riparbella. Proprio in questi luoghi, tra vigneti, olivi e cipressi, tanto decantati dal grande poeta Giosuè Carducci, che Luca e Flavio Nuti hanno dato vita nel 1990 alla cantina La Regola, espressione dell’attività familiare che conta cinque generazioni di vignaioli. La cantina, progettata dal noto architetto Sergio Scienza, è un concentrato di eleganza, sostenibilità e soprattutto arte. Realizzata interamente con materiali di bioedilizia, è un vero e proprio esempio di auto sostenibilità, dove anche l’acqua piovana, raccolta con un particolare sistema, contribuisce alla vita stessa della cantina. Con i suoi 25 ettari di vigneto allevati sia a Cordone Speronato che a Guyot, ha concluso il percorso della conversione all’agricoltura biologica nel 2015. I vigneti si trovano su terreni sciolti e molto drenanti, costituiti prevalentemente da sabbie plioceniche, argilla, rocce e di minerali ricchi di ferro. L’esposizione a sud-sud est e il fresco vento proveniente dal mare, rendono questa zona ottimale per la produzione di vino, dando agli stessi, corpo, persistenza, eleganza e spiccata mineralità.

Alla coltivazione di vitigni tipici della zona come il Sangiovese (molto particolare grazie alla selezione di un clone diverso dal Sangiovese della zona classica fiorentino-senese già presente su questi territori) e il Vermentino, si affiancano i classici vitigni francesi sia per la bacca nera che per quella bianca. Cabernet Franc, Pinot Nero, Merlot, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Viognier e il Petit Manseng costituiscono il patrimonio aziendale dove Trebbiano, Malvasia e Colombana completano la gamma delle uve allevate. Se la produzione dei vini fermi rappresenta il fiore all’occhiello della produzione, La Regola si distingue anche come importante polo spumantistico Metodo Classico, dove Manseng, Chardonnay e Pinot Noir, contribuiscono alla produzione di tre diversi spumanti. 

La vendemmia delle uve viene svolta rigorosamente a mano in cassette da 20 Kg e tutte le lavorazioni vengono eseguite all’interno dell’azienda, grazie anche ad una squadra giovane e dinamica che si sente parte di questo progetto. Dal 2020 La Regola ha introdotto anche l’utilizzo delle anfore nella lavorazione e conservazione dei mosti e dei vini, mentre le barrique di invecchiamento sono di rovere francese.

Quando parliamo della cantina La Regola è impossibile non parlare anche di arte, parte integrante e fondamentale, della visione e della cultura per la produzione del vino che i proprietari hanno fortemente voluto dare a questo percorso. La barriccaia all’interno della cantina è un insieme di bellezza e funzionalità. Decorata dal Maestro Stefano Tonelli, lascio alle sue parole descrivere il lavoro svolto. “La mia idea per la barriccaia dei fratelli Nuti è ispirata al sogno del vino e alla sua gestazione. L’ho intuita ad occhi chiusi, trasformando il pensiero in vibrazione. Il grande pianeta che sorge nella parete centrale è quello della nostra Umanità, è quasi colmo di volti, immobili ad occhi chiusi….” Il grande dipinto che padroneggia su tutta la barriccaia è emozionante, la stessa emozione che il visitatore prova durante la visita dove vibrazioni sonore debitamente scelte aiutano il vino a riposare e dolcemente invecchiare. Il Maestro Tonelli non si è limitato solo alla visione di una barriccaia diversa, ma ha regalato ai fratelli Nuti l’opera “RESTIMAMO UMANI”, che dopo aver girato il mondo ed essere stata esposta nei più grandi musei, ha trovato la sua istallazione finale all’esterno della cantina. Lasciata volutamente in questo stato (vedi foto) a rappresentare proprio la natura umana e la sua condizione.

Conclusa la visita, non poteva mancare la degustazione dei vini dove Martina, nostra esperta e prepara accompagnatrice, ci ha condotto alla scoperta della produzione aziendale, affiancata da Flavio Nuti, uno dei proprietari. Ecco le note dei nostri assaggi.

Steccaia IGT Costa Toscana bianco 2022 12,5% (100% Vermentino). Prodotto prevalentemente da uve Vermentino con accurata scelta dei singoli grappoli, fermenta in tini di acciaio inox a temperatura controllata. Permane per altri cinque mesi in tini di acciaio inox prima di essere messo in bottiglia dove sosterà per altri due prima della messa in commercio. Dal colore giallo paglierino intenso, sprigiona profumi di frutta tropicale e agrume come pompelmo e lime. Una delicatissima nota di susina bianca chiude lo spettro olfattivo. Vino fresco, croccante, dove spiccano acidità e sapidità (a tratti decisamente saporito), caratteristiche principali di questa bottiglia. Di buona struttura generale, chiude piacevolmente amaricante. Abbinerei questo vino a pietanze di pesce prevalentemente antipasti anche di pesce crudo. Servitelo a una temperatura di servizio di 8°C

 

Lauro IGT Costa Toscana bianco 2020 13,5% (70% Viognier, 30% Chardonnay). Questo bianco è molto particolare per non dire atipico. Le uve, raccolte a mano dopo un’accurata scelta dei grappoli e successivamente dei chicchi, fermenta per il 50% in barrique e per il 50% in anfora. Anche l’affinamento avviene sia in barrique che in anfora, ma in quest’ultimo recipiente, rimane sulle proprie fecce per sette mesi. Dopo l’assemblaggio rimane in bottiglia per dodici mesi prima della messa in commercio. Ne deriva un vino dal colore più intenso, un giallo quasi dorato. Profumi più maturi, penetranti, ma al tempo stesso delicati di frutta a polpa gialla. Morbido, rotondo dove la spina acida lo rendono di piacevole bevibilità. Buona la struttura generale. Bevuto in semplice degustazione, a mio modesto parere, non esprime tutte le proprie potenzialità (e ne ha tantissime), ma accompagnato da antipasti di salumi misti, primi piatti di media struttura oppure con formaggi di media stagionatura, saprà tirare fuori tutto il meglio di se. Servitelo a una temperatura di 10°C

 

Rosègola IGT Costa Toscana rosato 2022 12,5% (55% Sangiovese, 35% Merlot, 10% Syrah). La tipologia di produzione ricalca a grandi linee quella del “fratellino” Steccaia. Al naso stupisce per la netta nota di frutta fresca rossa, dove spicca il profumo della fragola di bosco. Leggeri sentori floreali accompagnano un bouquet olfattivo elegante. Anche in questo caso, l’acidità è presente ma ben vestita e fusa con le altre componenti. Vino molto piacevole che si lascia bere con molta facilità. Questo bottiglia potrebbe rappresentare davvero il vino a “tutto pasto” anche perché scegliendo bene gli ingredienti potrebbe accompagnare un pranzo o una cena dall’antipasto al secondo. Servitelo a una temperatura di 12°C

 

Ligustro IGT Costa Toscana rosso 2021 13,5% (70% Sangiovese, 30% Syrah). Le uve, dopo essere state raccolte manualmente e selezionate accuratamente, fermentano in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. L’affinamento avviene in tini di cemento naturale per circa cinque mesi, per poi sostare per dodici mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Ne deriva un vino dallo spettro olfattivo intenso e intrigante. Frutta rossa mediamente matura, fiori e la speziatura classica data dal Syrah. L’attacco di bocca è deciso, avvolgente, dove la tannicità del Sangiovese è presente ma non invasiva. Ne deriva un vino equilibrato lungo e persistente. Ottimo per primi a base di ragù di carne, meglio se di cacciagione. Servitelo a una temperatura di 16°C. Un grado in più non guasterà questo piacevole bicchiere di vino.

 

Strido IGT Costa Toscana rosso 2019 14,5% (100% Merlot). I grappoli vengono scelti manualmente con successiva selezione dei chicchi, media macerazione sulle bucce, fermentazione in tini di cemento naturale. Dopo la fase malolattica, rimane per diciotto mesi in barrique nuove di rovere francese di media tostatura per concludere il suo percorso in bottiglia per altri dodici mesi prima della messa in commercio. Per i puristi del Merlot, questa è una bottiglia che non può mancare nella vostra cantina. Dal colore rosso rubino intenso, questo vino esprime tutti i profumi classici del vitigno di provenienza. Domina sicuramente la nota fruttata con profumi di ciliegia, marasca e amarena, per poi virare su lampone e piccoli frutti rossi di bosco. Le note terziare non sono da meno. Pepe, chiodi di garofano, cuoio caffè e liquirizia chiudono un importante bouquet olfattivo. In bocca il vino è morbido, avvolgente, equilibrato. Lungo e persistente.

 

La Regola IGT Costa Toscana rosso 2019 14,5% (100% Cabernet Franc). La prima annata di questo vino risale al 1998 e rappresenta il CRU aziendale. Un vero e proprio cavallo di razza. I grappoli vengono scelti manualmente con successiva selezione dei chicchi, media macerazione sulle bucce, fermentazione in tini di cemento naturale. Dopo la fase malolattica, rimane per diciotto mesi in barrique nuove di rovere francese di media tostatura per concludere il suo percorso in bottiglia per altri dodici mesi prima della messa in commercio. Un vino sontuoso, dal colore rosso rubino intenso con delicati riflessi granati, impenetrabile. La gamma olfattiva è variegata, elegante e fine. I profumi vanno dalla frutta rossa matura, fiori, vegetale, ai terziari come la speziatura, la tostatura, il tabacco per chiudere con un piacevolissimo balsamico. La successione dei profumi è nettamente distinguibile e intensa. Ha spalle larghe questo nettare, dove ogni componente, sembra aver trovato la giusta locazione. La tannicità è ancora ben presente, come l’acidità che fanno capire che questo vino è solo all’inizio del suo percorso evolutivo. Lungo, avvolgente e molto persistente, ha il grande pregio di farsi facilmente bere nonostante il suo grado alcolico ben fuso con le altre componenti. Un Cru che vale la pena assaggiare. Sicuramente abbinerei questo vino a carni importanti, magari brasati, oppure con formaggi molto stagionati. Ottimo anche come vino da fine pasto davanti al caminetto con qualche scaglia di cioccolato, nelle fredde serate invernali. Servitelo a una temperatura di almeno 18°C 

Filippo Franchini     


domenica 3 dicembre 2023

 

FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti

MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENDI


C’era molta attesa per la 12esima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, soprattutto per il cambio di location, che ha visto debuttare la manifestazione negli spazi di Bologna Fiere. Una scelta dettata anche dal numero degli espositori che ha superato i mille partecipanti (per gli amanti dei freddi numeri 985 Vignaioli Indipendenti e 29 Olivicoltori anch’essi Indipendenti), con un incremento significativo rispetto ai passati appuntamenti.

Ma come spesso si usa dire, buona, anzi, ottima la prima! Un successo che è andato al di là di ogni più rosea aspettativa, per un mercato che ormai è diventato un’icona, punto di riferimento, per tutti i Wine Lovers (e non solo), un appuntamento a cui non si può rinunciare.

I numeri di questa edizione parlano da soli. Come già detto, un incremento sensibile degli espositori, degli ingressi dei visitatori nei tre giorni di mercato (circa duemila in più rispetto all’anno 2022), per un’offerta qualitativa davvero di altissimo livello. Ma è proprio la definizione di mercato che continua a essere l’arma vincente. La possibilità di poter conversare, senza tanti fronzoli, con i gentilissimi Vignaioli che non si sono sottratti alle domande e richieste di tutti coloro che hanno preso d’assalto i vari banchi d’assaggio, ottimamente disposti in due padiglioni ben organizzati e fruibili. Quella atmosfera che solo in una manifestazione di questo tipo si può respirare grazie proprio ai Vignaioli (tutti) che con emozione, empatia, serietà e professionalità, hanno raccontato il territorio di provenienza, il senso stesso di essere vignaiolo, convinti di una filosofia produttiva imprescindibile dal loro lavoro, e che sostengono senza se e senza ma. Entusiasmo ed emozione che potevano essere toccati con mano. Insomma un mercato che in questa edizione, come in tutte le altre, ha confermato la bontà e la qualità di tutti i prodotti presentati, per una formula vincente che, con pochi accorgimenti, diventerà perfetta. Ma dopo una tre giorni così intensa, anche i piccoli contrattempi, possono essere dimenticati. Il debutto è stato più che soddisfacente, in spasmodica attesa per l’edizione 2024!

Il Mercato dei Vini, ha regalato non solo emozioni, ma anche ottimi assaggi. Di seguito le bottiglie che ci hanno particolarmente colpito, di quelle che abbiamo potuto (per tempo) degustare.

Azienda Agricola Biologica Cioti – ALARIUS Trebbiano d’Abruzzo IGT 2022 12,5% (100% Trebbiano d’Abruzzo). Ottenuto da sole uve di Trebbiano, questa etichetta esprime tutte le caratteristiche tipiche del vitigno. Prodotto da vigneti di alta collina, il vino si presenta di buona acidità e sapidità. Al naso sprigiona profumi agrumati, esotici e fiori bianchi. Ottima la mineralità che rende questo nettare croccante e dalla facile beva. Freschezza e mineralità si confermano anche al palato. Chiusura leggermente amaricante, per un vino che fa della sua semplicità, nel senso buono della parola, il suo punto di forza. Abbinate questa bottiglia a semplici antipasti di mare oppure a della verdura fritta. Servitelo a una temperatura di 8°C

Le Cantine dell’Averno – FALANGHINA Campi Flegrei DOC 2022 12,5% (100% Falanghina). Vinificato a temperatura controllata con la tecnica della “Criomacerazione”, viene fermentato e affinato in soli contenitori di acciaio.  Dal colore giallo paglierino intenso, al naso si fa apprezzare per eleganti profumi di frutta a polpa bianca fresca e agrume, seguito da delicate note floreali e intensa mineralità. Al palato padroneggiano freschezza e sapidità, grazie anche al terreno in cui i vigneti vengono coltivati. Di buona struttura generale, nonostante una gradazione alcolica non troppo elevata. Abbinate questa bottiglia alla classica linguina alla vongole veraci, sarà un vero e proprio successo. Servitelo a una temperatura di 8°C 

Azienda Vitivinicola Bussi Piero – CALOSSO DOC 2021 14% (100% Gamba di Pernice). Prodotto da uno dei più antichi vitigni piemontesi, il Gamba di Pernice, questa bottiglia è stata una vera e propria scoperta. Il Calosso deve invecchiare minimo 20 mesi prima della messa in commercio e all’esame visivo, si presenta di colore rosso rubino intenso. Al naso è molto particolare e intrigante; ciliegia e amarena sotto spirito predominano dal punto di vista della frutta, mentre per quanto riguarda i terziari, intense note balsamiche, speziatura e una leggerissima tosatura, completano un bouquet olfattivo complesso ed elegante. Alla beva il tannino è morbido, rotondo, accompagnato da buona acidità, nonostante la struttura non sia troppo poderosa. Vino longevo che può sicuramente invecchiare diversi anni senza perdere le proprie caratteristiche. Abbinate questa bottiglia a carni rosse dalla media/lunga cottura. Servitelo a una temperatura di 18°C

Pesolillo Tenuta Agricola – MONTEPULCIANO D’ABRUZZO RISERVA DOC 2019 15% (100% Montepulciano d’Abruzzo). Prodotto solo nelle migliori annate dai vigneti storici, questo Montepulciano rappresenta alla perfezione il matrimonio tra vite, uomo e terra. Invecchiato per 12/14 mesi in tonneaux e barriques, nel bicchiere si presenta di coloro rosso rubino impenetrabile con stupendi riflessi granati. Al naso è un’esplosione di profumi; frutta rossa molto matura, quasi sotto spirito, dove spiccano sentori di ribes, mirtillo e prugna, degnamente circondate da speziatura, tabacco, vaniglia e la classica tostatura devirante dal legno. Uno spettro olfattivo davvero importante, per un vino complesso e opulento. Alla beva, il Montepulciano non tradisce le aspettative. Tannino ben presente ma di ottima qualità, accompagnato fa freschezza e acidità che fanno capire che siamo davanti a un vino dalla struttura importate e dalla sicura longevità. Ottima l’armoniosità di tutte le componenti, che esprimeranno tutte le potenzialità nei prossimi anni. Abbinare una bottiglia di questo genere non è semplice. Provate con formaggi dalla lunga stagionatura, oppure come vino da meditazione nelle fredde sere invernali. Servitelo a una temperatura di 20°C

Società Agricola Antico Castello – MASSALE Taurasi Riserva DOCG 2013 14,5% (100% Aglianico clone “Coda di cavallo”). Fermentato e macerato per circa 30 giorni a temperatura controllata, invecchia in botti da 25/50 hl per poi affinare, per lungi periodi, in bottiglia, prima della messa in commercio. Annata molto importante che esprime tutte le sue eccezionali qualità nel bicchiere. Dal colore rosso rubino intenso con netti riflessi granati, questo Aglianico in purezza esprime eleganza, potenza e armoniosità. Il bouquet olfattivo è decisamente complesso e articolato dove frutta rossa, spezia, tostatura e note balsamiche, accarezzano delicatamente il naso. L’entrata in bocca è decisa, quasi austera, ma si capisce subito che le varie compenti sono perfettamente integrate, per una beva lunga e decisamente persistente. Per l’abbinamento vi consiglierei piatti a base di selvaggina. Servitelo a una temperatura di 20°C

Azienda Agricola Buzzarone – 13 Montepulciano d’Abruzzo Riserva DOC 2019 14,5% (100% Montepulciano d’Abruzzo). Fermentato in macerazione con le bucce in acciaio a temperatura controllata, affina 13 mesi in tonneaux per poi rimanere 12 mesi in bottiglia prima di essere immesso in commercio. Questo vino è il tipico Montepulciano d’Abruzzo, con tutti i suoi pregi e caratteristiche. Dal colore rosso rubino intenso, al naso si percepiscono profumi di ciliegia e prugna sotto spirito, rosa e leggere sfumature di tostatura. Completano la gamma olfattiva eleganti sentori di spezie, vaniglia e chiodi di garofano. Alla beva si presenta tannico, robusto, lasciando il palato asciutto, fresco e pulito. La forza di questo vino sta proprio in queste eccellenti caratteristiche. Avrà tutto il tempo per smorzare la vigoria di questa tannicità tipica del vitigno. Lungo e persistente, abbinerei questa etichetta a primi con sughi importanti a base di cinghiale oppure capriolo. Servitelo a una temperatura di 18°C

Filippo Franchini 

giovedì 16 novembre 2023

 

MareDiVino 2023


Cala il sipario sulla XXIIª edizione di MareDiVino, la kermesse organizzata dalla FISAR Delegazione Livorno che nei tre giorni di svolgimento, 11, 12 e 13 Novembre, ha confermato lo strepitoso successo degli anni precedenti.
La storica location del Terminal Crociere, ha ospitato oltre 110 espositori tra food, Wine e birre e anche per questa edizione non sono mancate alcune sorprese, grazie all’ottimo lavoro svolto dall’organizzazione, sempre attenta alle novità e al coinvolgimento di partner del mondo enogastronomico.
I cinquanta produttori della provincia di Livorno e della Costa Etrusca, sono stati affiancati per questa edizione, prima assoluta, dai colleghi della Maremma Toscana che in venti unità hanno rappresentato questa importante realtà, facendo degustare ai visitatori, produzioni di ottima qualità, per un territorio tutto da scoprire e dalla indiscussa vocazione vinicola.
Altro fiore all’occhiello della manifestazione è stato il consolidato gemellaggio con la FIVI, il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti; a testimonianza di questo rinnovato legame con MareDiVino, alcuni produttori sono stati presenti durante i banchi di assaggio. Inoltre, per tutti coloro che parteciperanno al FIVI, in programma nei giorni 25, 26 e 27 Novembre a Bologna, esibendo il biglietto di MareDiVino, potranno accedere al Mercato dei Vini, con una scontistica a loro riservata.
Altra importante novità, è stato l’accordo con Slow Food Toscana, per una rinnovata area esclusivamente riservata al food, con la presenza di tanti presìdi di spiccata qualità; dai pani ai formaggi, dagli insaccati ai dolci tradizionali, comunità che ogni giorno lavorano non solo per salvare dall’estinzione i vari prodotti autoctoni, ma proteggono e tramandano antiche tecniche di produzione, in piena filosofia Slow Food.
Dei tanti vini degustati, per gusto esclusivamente personale, segnaliamo le seguenti etichette.

Azienda Agricola Purovino – IGILIUM Vermentino DOC Maremma 2022 13,5% (100% Vermentino) ottenuto da sole uve Vermentino da pressatura soffice e affinato per sei mesi in botti di cemento, questo vino si presenta fresco, sapido, dalla buona acidità. Al naso sprigiona tutti i profumi tipici del vitigno, dove spiccano note agrumate e esotiche, fiori bianchi e sfumature minerali. L’ingresso in bocca è intrigante, dalla buona struttura generale, chiude leggermente ammandorlato. Ottima la fusione delle varie componenti, che rendono questo Vermentino lungo e persistente, che si lascia bere molto facilmente. Abbinate questo vino ai tipici piatti di pesce della costa maremmana, sarà un successo. Servitelo a una temperatura di 8°C


Fattoria Terre del Marchesato – MARCHESALE Bolgheri Superiore DOC 2020 14% (50% Syrah, 30% Cabernet Sauvignon, 15% Merlot, 5% Petit Verdot). Vinificato in tini conici di acciaio e affinato per 18 mesi in barrique di rovere francese, questo blend rappresenta la filosofia produttiva aziendale. Al naso si fa apprezzare per eleganti profumi di frutta a bacca nera matura, seguiti da intense e delicate note balsamiche e speziate. Ma il bouquet olfattivo lascia spazio anche a sentori di cioccolata e vaniglia. Alla beva il vino si presenta avvolgente, vellutato dimostrando un ottimo equilibrio, di ottima struttura generale. Lungo e persistente. La cucina territoriale offre molte possibilità di abbinamento. Da un primo con cacciagione di pelo, fino al classico formaggio stagionato. Vino molto versatile. Servitelo a una temperatura di 18°C



Fattoria Terre del Marchesato – IL TARABUSO IGT Toscana rosso 2020 14% (100% Cabernet Sauvignon). Vinificato in tini conici di acciaio e affinato per 18 mesi in barrique di rovere francese, questo vino viene prodotto da uve selezionate di Cabernet Sauvignon conquistandoti, fin dal primo sorso, con il suo spiccato carattere. Nel bicchiere si sprigionano profumi di frutta a bacca rossa matura, per poi virare, una volta fatto ossigenare, su terziari eleganti, dove tabacco, menta e cacao esaltano questa bottiglia. L’ingresso in bocca è deciso, caldo, avvolgente. La nota tannica è ben presente ma delicata e vellutata a testimonianza che questo vino, grazie alla sua struttura, acidità e grado alcolico, è destinato a lunghi invecchiamenti. Abbinate questo nettare a carni rosse dalle lunghe cotture. Servitelo a una temperatura di 18°C

Giovanni Persico – PRETE RIBELLE IGT Toscana rosso 2020 15% (50% Cabernet Sauvignon, 50% Cabernet Franc). Affinato per 24 mesi in barrique francesi e per altri 12 mesi in bottiglia, questo vino si presenta di un meraviglioso colore rubino intenso. I profumi sono quelli classici dei vitigni che compongono il blend, dove spicca quello del peperone che domina nel bicchiere. Struttura opulenta, con tannini eleganti e morbidi. Non inganni l’alcolicità. Tutte le componenti rendono questo vino equilibrato grazie anche ad una buona vena acida e alla sapidità. Una bella scoperta unità alla facilità di beva che ha sorpreso. Divertitevi ad abbinarlo con formaggi di media/lunga stagionatura, oppure anche da solo con mordicchiando un pezzo di cioccolato. Servitelo a una temperatura di 18/20°C

Bulichella – COLDIPIETREROSSE Suvereto Cabernet Sauvignon DOCG 2013 14,5% (100% Cabernet Sauvignon). Il Signor Cabernet Sauvignon, si è presentato con tutta la sua potenza in questa bottiglia di dieci anni. Le sfumature di color granato hanno presto lasciato il posto a tutta la materia presente nel bicchiere. Profumi di frutta sotto spirito a bacca rossa, si intrecciano con le note di tabacco, del cioccolato e di caffè, per lasciare spazio nel finale, ad un elegante freschezza di balsamico. Un vino dal grande carattere che nel tempo non ha perso la sua potenza, anzi, continua nel suo lungo cammino. Pieno, opulento, dalla trama tannica avvolgente e vellutata che accarezza il palato. Non sono da meno sapidità e acidità che di fatto rendono questo nettare equilibrato, lungo e persistente. Bottiglia che si lascia bere anche da sola senza tanti abbinamenti, ma se proprio volete un piatto, vi consiglierei un secondo di selvaggina. Servitelo a una temperatura di 20°C magari davanti a un bel focolare.

Morisfarms – AVVOLTORE IGT Toscana rosso 2018 14% (75% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 5% Syrah). Fermentato in vasche di cemento, affinato per circa un anno in barriques e lasciato per sei mesi in bottiglia prima della vendita, esprime tutte le caratteristiche del Sangiovese con quel tocco di internazionale che rendono questa bottiglia intrigante e di grande spessore. Un bouquet olfattivo di primo ordine dove profumi di frutta matura, rosa, violetta e un delicatissimo speziato di pepe nero, ne esaltano l’aromaticità. Corpo, struttura e morbidezza sono le note che caratterizzano questo vino, che si rivela dal buon equilibrio, grazie alla sua freschezza. Chiusura vellutata e avvolgente. Abbinerei questa etichetta a primi con sughi importanti a base di cinghiale oppure capriolo. Servitelo a una temperatura di 18°C

Azienda Agricola Pagani de Marchi – CASA NOCERA IGT Toscana rosso 2020 14% (100% Merlot). Ottenuto con le sole uve di Merlot provenienti dal vigneto “La Nocera”, affina per 18 mesi in barriques francesi, per poi passare in bottiglia per altri 18 mesi. Merlot in purezza dalle indiscusse qualità, dove la grande eleganza, morbidezza e l’ottima freschezza, rappresentano le caratteristiche principali. Lo spettro olfattivo è ampio e variegato per un vino dalla struttura generale importante e dalla trama tannica vellutata e avvolgente che ne confermano tutte le peculiarità. Frutti rossi maturi affiancano terziari intensi, fini ed eleganti quali tabacco e spezie. Vino verticale, di carattere, che ha il pregio di soddisfare anche i palati più esigenti. Alla beva lungo e persistente. Lascatelo ancora in bottiglia, saprà esprimere con il tempo, tutto il meglio. Provate ad abbinare questo vino con un cosciotto di maiale di Cinta Senese cotto alla brace (anche in forno eventualmente), i sensi vi ringrazieranno. Servitelo a una temperatura di 18°C   

 Filippo Franchini