Azienda
Agricola Olivastri Tommaso. Storia di famiglia e di vino
Lungo la magnifica Costa dei Trabocchi, a San Vito Chietino (CH), si trova l’Azienda Agricola Olivastri Tommaso. Ci accoglie Chiara che rappresenta, insieme alle sorelle, la quarta generazione di vignaioli. Gentile, professionale, ci fa sentire come a casa. La cantina è a conduzione familiare per un totale di 15 ettari vitati di cui 4 appena impiantati, per una produzione, a seconda dell’annata, di circa 30/40 mila bottiglie. Pur mantenendo un carattere artigianale, si producono ottimi vini di qualità dai tipici vitigni abruzzesi: Passerina, Pecorino e Cococciola sulla costa dove il terreno è sabbioso; il Trebbiano e il Montepulciano d’ Abruzzo invece più verso l’interno dove troviamo un terreno argilloso.
La filosofia aziendale è quella di imbottigliare vini in purezza per rispettare al massimo le caratteristiche di ogni singola uva, esaltandone qualità e caratteristiche. Il sistema di allevamento è quello a tendone abruzzese tipico della zona.L’azienda produce anche un ottimo olio EVO dalle varietà Leccino e Gentile di Chieti. Ne abbiamo potuto provare la bontà e qualità grazie alle bruschette preparate per la degustazione dei vini.
I nostri assaggi sono iniziati con L’Ariosa Abruzzo Passerina DOC 2022 13º. Vinificato e affinato in acciaio, si presenta di colore giallo paglierino chiaro con profumi intensi di frutta fresca e fiori bianchi. Le sottili note di menta selvatica completano il bouquet olfattivo. Ideale per aperitivi e antipasti leggeri a base di pesce.
Abbiamo proseguito con L’Ariosa Abruzzo Cococciola DOC 2022 13,5º. Dal colore giallo paglierino poco intenso, presenta profumi eleganti, sottili ma ben distinguibili che si alternano nel bicchiere con una bella successione. Note agrumate, mela verde, e fiori bianchi come la ginestra, spicca per acidità e sapidità. Buona la persistenza. Vino che sposa degnamente la cucina di mare della Costa dei Trabocchi anche se potremmo spingere l’abbinamento anche su qualche formaggio fresco.
Il terzo vino che abbiamo degustato è stato L’Ariosa Abruzzo Pecorino DOC 2022 14,5º. Dal giallo paglierino intenso, questo bianco esprime un bouquet olfattivo di prima qualità. Dalla frutta bianca fresca a quella tropicale. Note di fiori bianchi, salvia e balsamico. Al palato esprime tutta la sua ricchezza: sapidità, acidità e ottima struttura generale. Lungo e persistente. Un vino che non ama le mezze misure. Pesce al forno, piatti elaborati e carni bianche (coniglio e pollo soprattutto) sono gli abbinamenti più consigliati.
Non potevamo tralasciare il Marcantonio
Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2022 14,5º. Vinificato e affinato solo in acciaio,
colpisce per il suo colore cristallino e lucente. Nel bicchiere si sprigionano
profumi intensi di ciliegia, fragola e melograno insieme a quelli di fiori
freschi rossi. Il bouquet olfattivo è decisamente fine ed elegante con tutti
gli aromi che delicatamente accarezzano il naso. Gusto sapido, fresco con
ottima struttura generale. Lungo e persistente. Chiusura finemente ammandorlata.
Un vino che si lascia bere con estrema facilità. Ottimo con un piatto tipico
della tradizione abruzzese: ‘sagne e fagioli’ rosse. Da buon toscano però,
sarei molto curioso di abbinare questo vino a un cacciucco alla livornese.
Abbiamo concluso il nostro viaggio all’interno
della produzione aziendale con il vino La Carrata Montepulciano d’Abruzzo DOC
2016 14,4°. E’ l’unica tipologia che faccia passaggio in legno. Dopo la
vinificazione che avviene in acciaio a temperatura controllata, il vino affina
per ben tre anni in acciaio, poi viene posto per 18 mesi in barriques di cui la
metà di primo passaggio e l’altra metà di secondo passaggio. Dopo la permanenza in
legno, La Carrata torna ancora in acciaio dove rimarrà per altri 6 mesi. Ma la
sua maturazione, non finisce qui. Prima che sia messo in commercio, resterà per
altri 6/8 mesi in bottiglia.
Ne consegue un vino complesso, strutturato, opulento, destinato a durare nel tempo. Dal colore rosso rubino inteso con piccole sfumature granate, risulta impenetrabile quasi a macchiare il bicchiere. Bellissimi i sentori di frutta sotto spirito, accompagnati da profumi speziati, tostatura, cuoio, tabacco e balsamico. Al gusto è davvero potente, importante, nonostante un tannino presente ma mai troppo invasivo. Sapidità e acidità rendono questo vino equilibrato. Lungo e persistente, lascia in retro olfattiva sentori delicati di caffè e cioccolato che di fatto arricchiscono ancora di più questo cavallo di razza. Vino che predilige piatti di carattere, soprattutto la selvaggina da pelo. Ottimo anche come vino da meditazione, magari accompagnato da qualche formaggio ben stagionato e perché no, anche da scaglie di cioccolato. Lo abbiamo anche degustato in abbinamento ai dolci fatti in casa sapientemente preparati per l’occasione dalla mamma. Credetemi, un vero paradiso!
La produzione aziendale comprende altri due vini. Il Santa Clara Trebbiano d’Abruzzo DOC e La Grondaia Montepulciano d’Abruzzo DOC che torneremo sicuramente a degustare.
Esperienza magnifica per un viaggio all’insegna
di una famiglia, impegnata direttamente e in prima persona in tutte le fasi
produttive. Amore per questa terra e dedizione al lavoro svolto, sono le basi
che hanno mosso e muovono tutt’oggi la Famiglia Olivastri, impegnati nella
produzione di vini di qualità nel pieno rispetto della natura e della storia.
Concludo con le parole di Gabriele d’Annunzio “San Vito è la mia Mecca, la mia città santa a cui vanno le più alte aspirazioni dell’essere”. Aggiungere altro sarebbe impossibile.
Filippo Franchini
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